giovedì 28 giugno 2007

Girando per la rete ho trovato, in un sito che considero competente, un’articolo che mi è molto piaciuto e con il quale mi sono identificata.
Praticamente questi sono i parametri che più o meno ho adottato per scegliere l’allevatore dove comprare il mio Winston.
Spero che vi piace e che possa servire a chi deve comprare un bullo per valutare al meglio possibile a chi rivolgersi.



L’ALLEVATORE RESPONSABILE
Fonte : www.bulldoginformation.com/breeders.html
Tradotto da Winston Churchill, il grande Lord!
Correzzioni bozze: Oliver, L’Orcodrago!

1. Vende solo cuccioli nati nel proprio allevamento (inclusi, ovviamente, i cuccioli nati dal veterinario in caso di parto cesareo), ma MAI vende cuccioli “prodotti da altri”.

2. Non accetta di vendere cuccioli prima che abbiano almeno 7 settimane di vita, non importa quanto l’acquirente insista.

3. Si concentra tanto sulla salute e sul temperamento quando parla di ogni cucciolo e non garantirà che “quel cucciolo sarà sicuramente un campione”.

4. Non é riluttante a rispondere a domande e addirittura invita voi a farlo.

5. Vi porrà tante domande sul vostro stile di vita, sulla famiglia, se avete avuto altri cani e sulle esperienze con loro e con i cuccioli. Vorrà sapere il motivo per cui volete un cane e perchè proprio un bulldog, quanto conoscete la razza; in due parole, vi farà capire che è cauto e si interesserà di sapere a chi sta vendendo un proprio cucciolo piuttosto che spingervi a comprarne uno. Non “pubblicizza” la razza, ma vi parlerà con onestà dei pregi e difetti della stessa e cercherà di capire se un cane di questa razza é quello giusto per voi e, se così non fosse, vi indirizzerà altrove. Non venderà mai ad un compratore impulsivo.

6. Si renderà disponibile per consigli e supporto finché avrete il cane e insisterà nel restare in contatto con i compratori del cucciolo per raccogliere informazioni sulla salute e sullo sviluppo strutturale del proprio cucciolo.

7. E’ attivo nella “comunità” della propria razza, anche come membro del circolo nazionale di razza, avendo buoni rapporti con gli altri allevatori o con persone coinvolte nella razza che allevano anche in altri paesi. Vi potrà indirizzare verso bravi veterinari ed educatori, nel caso ce ne fosse bisogno. Si dedica alla razza e a questa è “devoto”, aggiornandosi costantemente e gareggiando con i propri cani (expo, lavoro, ubbidienza, ecc.) in modo di avere un panorama realistico di paragone fra questi ed altri esponenti nell’ambito della razza. Comunque, non può allevare seriamente se si occupa di più di due razze contemporaneamente.

8. Fa riprodurre i cani dopo il secondo anno di vita, con temperamenti stabili e per un numero limitato di volte. Una fattrice non dovrebbe fare più di tre parti e mai nello stesso anno consecutivamente. Un allevatore responsabile raramente ripete la stessa cucciolata.

9. Socializza correttamente i cuccioli prendendoli sistematicamente in braccio (contatto fisico) e abituandoli ai rumori quotidiani della casa, dei bambini, ecc., ma li fa stare comunque con la mamma e con i fratellini per almeno 7 settimane per assicurare loro una corretta socializzazione ed un corretto imprinting. La fattrice e gli altri cani devono essere amichevoli, sani, socializzati, curati e puliti. Se la fattrice é rinchiusa perché aggressiva o timida non avrebbe mai dovuto farla riprodurre.

10. E’ tanto sicuro del benessere del proprio cane da promettervi di riprenderselo (non importa dopo quanto) se non potrete più tenerlo (questo non significa che vi debba “rimborsare”, l’obiettivo sarebbe quello di evitare che il cane finisca in un canile e garantirgli comunque una buona sistemazione). Se vi darà una garanzia, l’allevatore vi dovrebbe permettere di scegliere fra un parziale rimborso e l’opzione su un altro cane.

11. E’ in posseso dei test sulla salute dei parenti diretti del cane ed é oggettivo sulle condizioni della salute genetica di tutti i propri soggetti, non afferma che le sue linee di sangue sono “completamente esenti da problemi di salute di carattere genetico”.

12. Scrupolosamente considera ogni incrocio con una visione di beneficio a lungo termine per la razza e le linee di sangue in termini di aspetto, temperamento, salute, e NON il proprio immediato guadagno. Questo significa che spesso conserva almeno un cucciolo di ogni cucciolata per il proprio programma riproduttivo (quale era l’obbiettivo altrimenti?). Alleva cuccioli che è certo di poter vendere (preferibilmente lavorando con liste di attesa fatte prima che la femmina venga coperta). Non usa “brokers” per vendere i propri cuccioli e non piazza i cuccioli invenduti in negozi che commerciano animali.

Vorremmo aggiungere una lista di “falsi - positivi” e “falsi - negativi” nella quale ci sono criteri positivi e negativi interpretati in modo errato da un compratore anche informato.
Si riferiscono alle affermazioni che un allevatore può fare per provare che é stato “un allevatore responsabile” ed invece dimostrano il contrario, o anche ad azioni che sono erroneamente interpretate come “sospette” da chi deve comprare un cucciolo.


1. L’allevatore ha sia il padre che la madre in allevamento (= falso positivo).
Gli allevatori responsabili scelgono il maschio migliore basandosi su criteri quali temperamento, pedigree, precedenti cucciolate, ecc. Quindi, é difficile che la femmina ideale ed il maschio migliore si trovino nello stesso allevamento. Normalmente, il buon allevatore é pronto a ricercare e a sostenere lunghi viaggi per trovare il maschio giusto per la femmina che partorirà. Se entrambi i genitori sono nello stesso allevamento, chiedetene sempre il motivo, ci potrebbe essere una buona ragione, ma normalmente non é buon segno perchè spesso vuol dire che l’allevatore sceglie, per produrre le cucciolate, quello che gli risulta più conveniente ed economico.

2. L’allevatore non mi ha permesso di visitare l’allevamento per vedere i cani se sono arrivato senza un appuntamento (= falso negativo).
Cercate di capire che gli allevatori hanno una routine che va rispettata, l’alimentazione dei cani, la loro pulizia, ecc. Dovete fissare sempre un appuntamento e non aspettatevi mai che un allevatore riceva nella sua casa o allevamento persone che non fissano appuntamenti.

3. L’allevatore é molto amichevole e mi lascia scegliere il miglior cucciolo della cucciolata (= falso positivo).
Che l’allevatore sembri troppo accomodante non é necessariamente un buon segno. Un allevatore responsabile testerà i cuccioli per capire il loro temperamento e considera la personalità e lo stile di vita del compratore invece di lasciargli scegliere a caso un cucciolo, specialmente se le motivazioni dell’acquirente si limitano a criteri di tipo “fisico”, quali il colore, la pezzatura, la taglia. Comunque, questo non vuol dire che la scelta di un cucciolo, all’interno di una cucciolata, debba essere di tipo completamente razionale. Se, dopo alcune visite, il compratore sembra avere uno speciale e reciproco “feeling” con un cucciolo in particolare, non c’é ragione perché l’allevatore si opponga ad un “amore a prima vista” anche se la scelta non é quella che si aspettava.

4. L’allevamento dei cani é l’unica fonte di guadagno dell’allevatore e quindi lo fa solo per soldi (= falso negativo).
Alcune persone sono abbastanza fortunate da poter convivere con la loro passione, cosa c’é di male in questo? Se messi in un “continuum”, entrambi gli estremi, sia l’allevatore che alleva occasionalmente per hobby, da una parte, ed il grande business della vendita dei cuccioli (negozi, fiere) dall’altra, sono da evitare. Nel mezzo, avrete l’allevatore responsabile che alleva per hobby, ma per il quale questo hobby ha un ruolo tanto importante nella propria vita, in termini di tempo e impegno, da farglielo affrontare con serietà; è l’allevatore professionale che opera in piccole strutture con un massimo di due razze diverse, dove il termine “professionale” sta ad indicare dedicazione, solide basi, pianificazione e organizzazione. Gli allevatori professionali hanno strutture, tempo e network per fare correttamente quanto tanti “allevatori improvvisati” o allevatori occasionali e per diletto non sono capaci di fare. Un buon programma di allevamento ha bisogno di una buona abilità per la pianificazione, un solido network, uno stato finanziario sostenibile (per esempio, essere in grado di dare da mangiare ai cani e occuparsi dei cuccioli finché non verranno venduti).

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