venerdì 8 febbraio 2008

Jukebox - Depeche Mode - Ultima parte

101 – LIVE (1989)
Il 18 giugno al Rose Bowl in Pasadena (California), dopo 8 anni di grandi successi, DM effettua il suo 101° concerto del “Tour for the Masses”. Questo non é un concerto qualsiasi, ma é “IL” concerto. Per la prima volta “qualcuno” spiega al mondo come anche la musica elettronica può essere portata al pubblico coninvolgendolo con grande calore.
Il “live” parte con niente di meno che lo strumentale e sinfonico “Pimpf” ... e poi, senza tanti preamboli sparano sulla folla “Behind the Wheel” mandando il pubblico in delirio.
Il pezzo che chiuderà il concerto é il bis finale di “Everything Counts ” eseguito cosi bene che fa venire i brividi. I 5 minuti di applausi ininterroti rendono l’idea di cosa i DM abbiano rappresentato in tutto l’arco della loro carriera. Cosa altro posso aggiungere? Una sola parola ... MAGNIFICO
Ecco a voi “Everything Counts” versione Live





VIOLATOR (1990)
Un’altro ottimo lavoro. Quest’anno DM crea definitivamente un nuovo modo di fare musica, quello loro, imponendo il loro inconfondibile e unico stile. All’elettronico dei primi tempi si mischiano i principi del puro e semplice rock e questo é il risultato : eccellenza.
La prima canzone “World in my eyes”, una delle preferite dei DM, contiene in se tutti i principi di questa revoluzione. Canzoni che hanno sopravvisuto al tempo e che sono ancora conosciutissime anche ai giovanni di oggi come “Personale Jesus”, che nel suo finale é l’esempio di come un sintetzzatore deve essere utilizzato ... o “Enjoy the Silence” ... con i lyrics che mi trovano d’accordo “ le parole sono cosi inutili, possono solo fare danno .... i sentimenti sono intensi, le parole triviali ... le parole non hanno senso si possono dimenticare .... goditi il silencio” Ho sempre pensato che fra sentimenti e parola, fra fatti e parola, quello che si dice ha poco valore, sono altre le cose che contano.
Un album che ti entra nelle vene .... musica di classe accompagnata da testi solidi. A differenza di tanti altri gruppi, DM col passare del tempo migliora in modo esponenziale il proprio stile e qualità musicale. Ogni disco lanciato é stata una scalation verso le vete più altre .... e quando si arriva a questi livelli ti chiedi se riusciranno ancora a superare se stessi o al meno a mantenere questa eccellenza ancora.
Da questo capolavoro scelgo “Clean” ... non perche la trovi la più bella canzone (tutte quante sono splendide) ma perche credo che in essa si racchiude un tentativo da parte della band di raccontare se stessi.




SONGS OF FAITH AND DEVOTION (1993)
Questo album, chiamato anche SOFAD é un punto di arrivo del loro stile musicale ... e sarà anche famoso per essere l’ultimo con la partecipazione di Alan Wilder, che tra gli altri strumenti, ha anche suonato in modo magistrale una vera batteria acustica. Atre caratteristiche che lo fanno “speciale” ... fanno un minor uso dei sintetizzatori, introducono in modo importante la chitarra, sono presenti musicisti esterni e anche delle coriste. Mica male come cambiamenti, vero?
E’ un album “mistico” nel quale il tema principale é la “fede” senza specificare di quale tipo di fede si tratta ... cioè non religiosa ne sull’amore, o forse si, potrebbe anche essere su entrambe. Comunque sia é un capolavoro di musica Pop ed Elettronica.
Ci sono cazoni di grande valore musicale come “I feel You”, brano techo-blue con un riff di chitarra che ti da subito alla testa. Poi la stupenda “Walking in my Shoes” con un arrangiamento “mistico”che porta alla riflessione (leggete bene il suo testo). Arriva quindi “Condennation” ... trovo questa canzone di una bellezza unica, anche se molto atipica per lo stile della band, penso sia molto innovativa. Un’altra perla é “Judas” con i suoi arrangiamenti celtici, “One Caress” con un bellissimo arrangiamento con una vera orchestra di archi ... la adoro!
Chi l’avrebbe mai detto ... DM che introduce vera batteria, coro, archi ... non smettono mai di sorprendermi .... superano ogni volta il lavoro fatto in precedenza .... non posso fare a meno di amare la loro musica e creatività.
Ho scelto da questo album da 100 e lode “In Your Room” ovviamente nella versione del disco e non quella di soli 4 minuti del single. Ascolterette un intro che fa venire la pelle d’oca ... un giro di basso che mi ricorda un battito cardiaco (una fissa in me?) e la voce di Dave che si mischia al battito in modo molto gentile. Goduria alla massima potenza.





ULTRA (1997)
Ovvero “il miracolo” perche dopo tutto quello che é successo “umanamente” ai componenti della band nessuno si aspettava più una rinascita di questo mito.
Dopo il Devotional Tour,arrivano l’abbandono di Alan Wilder, i seri problemi di alcool di Martin, gli overdose di Dave che arriva a tentare il suicidio ... e chi si aspettava di poter ascoltare un nuovo lavoro di DM dopo questo dramma umano?
Il disco si apre con “Barrel of a Gun” e le prime parole “Do you mean this horny creep” si dice siano state le prime parole pronnunciate da Dave svegliandosi dal coma ... il che fa di anticipazione a quello che contiene questo bellissimo lavoro figlio della sofferenza, dell’instrospettiva e della rinascita.
Non voglio soffermarmi sulla composizione musicale, sempre di ottimo livelo, ma sui contenuti dei testi ... questo disco va ascoltato tutto di un pezzo faccendo bene attenzione ad ogni parola, magari durante un viaggio di notte per poter pensare a quello che ti arriva da queste sofferte e malinconiche esperienze umane. Assolutamente da avere nella discografia.
La scelta della canzone é sempre molto difficile, sono tutte troppo belle ... ma alla fine ho fatto un “testa o croccie” su “Home” e “Useless” ... ed é venuto fuori ... beh, scopritelo!





THE SINGLES 1985 – 1998 (1998)
Due dischi che contengono i pezzi storici, quegli del periodo d’oro di DM, dove si avverte la classe e la maturità dei suoi componenti. E’ il riasunto di dodici anni vissuti “pericolosamente” ma dove tutto alla fine si risolve per il meglio.
Questa raccolta é da comperare, sopratutto per chi non vuole tutta la discografia del gruppo o per chi si sta avvicinando a questa grande musica.
Non so voi, ma quando io ascolto cosi tanta musica di ottimo livello divento di ottimo umore. Non é da tutti farsi 12 anni di canzoni come queste superando se stessi ad ogni nuova uscita di un album. Esaltazione pura.
La unica canzone nuova che troviamo é “Only When I Lose Myself” e come la scelta del pezzo da regalarvi é difficilissimo mi facilito la vita regalandovi questo inedito.





EXCITER (2001)
Siamo ai vent’anni di carriera della band e in questi anni é successo di tutto, sopratutto nella sfera personale dei componenti includendo l’abbandono di uno di loro. Forse tutto questo “visuto” fa si che il gruppo cambi rota ancora una volta trovando delle nuove sonorità. Non più melodie dark, si passa a cose più vive e solari e dai “sottolineati sintentizzatori” si passa ad una elettronica più minimale.
Chi conosceva e seguiva la band é rimasto molto perplesso da questo lavoro, ma non fu cosi per me che mi entusiasmo sempre con le novità purchè siano di buon livello, come in questo caso. Invece chi non conosceva i DM l’hanno trovato da subito un lavoro molto interessante.
Mi sono trovata in forte contrasto con chi da anni come me seguiva la band. Molte canzoni sono ingiustamente giudicate troppo lente, ripettitive e senza vitalità. Due le mie canzoni preferite da questo album (non dico siano le migliori, sono quelle che più piaciono a me!) sono “When the body speaks” e “Goodnignt Lovers” ... canzoni che spesso sono state denominate, la prima “una lagnetta con chitarina fastidiosa” e la seconda “noiosa e ripettitiva” dalla critica. Ma i gusti son gusti ed il mondo é bello perchè é vario (e a volte anche avvariato!).
Personalmente ho trovato questo lavoro bello nella sua diversità.Delle mie due canzoni preferite ho scelto, per catturare un sorriso di compiacimento, “When the body speaks





PLAYING THE ANGEL (2005)
Erano molti anni che i Depeche Mode non cavavano fuori dal cilindro un disco così cupo, ombroso e quasi disarmante nel suo constante cavillare su una manciata di temi: il dolore, la sofferenza, il rimpianto. Questo eccellente disco mi sembra una sintesi di due diversi DM ... quelo dell’Inizio anni 80 (lo sento in “Lilian”) e quelli del periodo ra gli 80 e 90.
Nei suoi contenuti la scoperta dell’anima, la volontà di ricerca dell’esistenza di luoghi ultraterreni, la necessità di unire cuore e fede ... trovo questo lavoro come una conferma che i brutti momenti personali attraversati dai componenti del gruppo non si cancellano facilmente. Si dice inoltre che “Precious” é il viaggio nel dolore di Gore per la separazione da sua moglie.
Martin L. Gore conferma il suo splendore nel creare e curare suoni che, comunque, non trascurano mai il formato delle canzoni; Andrew Fletcher appare incisivamente riflessivo nelle veci di direttore sonico, mentre la voce di Dave Gahan, sempre più calda ed avvolgente, cullano lo spirito dell' ascoltatore e crea coincidenze tra i battiti cardiaci e pulsazioni campionate che tanto mi piaciono (a questo punto devo ammetterlo ... la mia é una fisassione!).
Non é stato considerato dalla critica come uno dei migliori lavori di DM ... e potrebbe anche essere se lo paragoniamo ad esempio con Ultra, ma lo trovo comunque molto bello perche dimostra di non tralasciare quel gusto per la sperimentazione seminata in “Ultra” (dopo l’abbandono di Wilder) e che é dieventato il pilastro portante nella composizione del favoloso “Exiciter”. Ad ogni modo il disco sicuramente si presenta bene per chi (come me) ha compreso con compiacimento la loro nuova vena musicale. Questo non piace a chi invece rimpiange e pretende un ritorno agli anni 80. Un pò quello che é successo a me con Genesis. La differenza é che il Genesis “trasformato” non é stato più in grado di trasmettermi sensazioni forti, invece DM, ad ogni sua metamorfosi ha continuato a trasferire nuove e importanti emozioni non solo con la loro musica ma anche con i loro testi.
Su questo album hanno fatto un Tour che ha riscosso un grande successo. “Touring the Angel” che é anche passato per il Filaforum di Milano proprio il giorno che mio fratello arrivava dall’Argentina a Roma! Il colmo della sf ...ortuna. Ogni tanto per consolarmi mi gusto il dvd ma che volete ... non é la stessa cosa.
Ora vi regalo questa “emozionante” “A pain I am used to” ... e per chi no la conosce, occhio al inizio superpotente ... da infarto!





THE BEST OF – VOL.1 (2006)
Su questa raccolta troviamo solo quattro tracce che non sono presenti anche nelle due raccolte pecedenti, ma se comprate la versione con il dvd (copertina con la rosa rossa anzichè bianca) avrette una collezione di video ben fatta e completa con un documentario bello e intrigante. Consiglierei ai veri fanatici di DM solo l’acquisto della versione con il dvd.
C’é anche un inedito ... Martyre, che non é male come cazone, ma secondo me non brilla ne per intensità ne per profondità a livello musicale. Non é di scarsa qualità ma neanche il meglio che la band può produrre.
Ma facciamo a questo punto, sull’ultimo disco lanciato da DM un bilancio generale.
Era il 1980 quando gli sconosciuti Depeche Mode si affacciarono sulla scena musicale britannica. E fu subito un successo inaspettato ... ma la sua vertiginosa ascesa non fu tutta fiori e rose. Infatti in venticinque anni di carriera la band ha conosciuto la fatica e la sofferenza nelle sue diverse forme: l’abbandono repentino della mente e del fondatore del gruppo, Vince Clarke, e, molti anni dopo, di Alan Wilder; la tormentata vicenda personale del frontman David Gahan, caduto nella trapola della droga e dell’autodistruzione e poi rinato a una vita più assennata.Ma, nonostante tutto, il gruppo è rimasto in piedi, continuando a incantare e a stupire, pubblicando, anche nei periodi più neri, intensi capolavori. Quindi, questa ultima raccolta, che secondo me non brilla di luce propria, la considero un piccolo scivolone che perdonerei volentieri ad un gruppo con vita travagliata che ha prodotto un gran numero di canzoni che sono veri e propri capolavori con i quali sono riuscita a sentire emozioni molto intense. L’amore fra me e DM non é solo lungo ma ancora tanto intenso.
Ecco a voi l’innedito del disco .. “Martyr”

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