THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY (1974)
Questo “concept album” di Genesis merita un post tutto per se. Chiamo questo lavoro vera MUSICA ... l’appice della maturità del gruppo. Un disco che va ascoltato tutto di un pezzo, non si può frammentare, sarebbe come ascoltare “Don Giovanni” a pezzetti perche é una vera e propria “Opera” ambientata in un mondo irreale e fiabesco (come gli album precedenti, insomma), roba da “I signori degli Anelli, per fare un’esempio contemporaneo, farina del sacco di Peter Gabriel. Tutto accade nella New York del 1974.
E’ la storia di Rael, un giovane teppista portricano uscito da un riformatorio di Pontiac, che ama lasciare la propria “tag” scritta con spray sui muri della città come unico segno del suo passaggio per la terra. Per salvare suo fratello John, Real fa un viaggio sotterraneo e finisce coinvolto in un’avventura surreale popolata di creature stranne, come le mitologiche Lamia, la biblia Lilith o i mostruosi slippermen. Alla fine dei post vi propongo la trama completa e dettagliata (non scritta da me ovviamente!) cosi se vi interessa questa allucinata storia potette leggerla fino in fondo. Personalmente la trovo molto bella.
Tra l’altro , é l’ultima volta che Gabriel lavorerà con uno dei gruppi più importanti della musica progressive rock. Infatti, da questo punto in poi tutto cambierà. Per alcuni il successivo lavoro di Genesis sarà “l’ultimo disco di Genesis senza Peter Gabriel” e per altri “il primo disco di Genesis senza Peter Gabriel” dividendo in due gruppi i loro fan. I contrasti interni della band arrivarono al culmine proprio col colossale tour in cui questo album doppio fu rappresentato per ben 102 volte in USA e Europa e durante il quale Grabriel abbadono il gruppo. Colpo duro questo .... Genesis veniva considerato da tanti il “gruppo di Gabriel” e anche se quello che il resto della band produse fino al 1980, a me personalmente piace ancora, nessuno può negare che, con la uscita di Gabriel, il gruppo abbia perso qualcosa di davvero importante.
Comunque ... quello che Genesis ha fatto nel lontano 74 é stato unico ... solo loro avevano i mezzi per fare una cosa del genere, unica nella storia del rock e dei concerti live ... una rappresentazione che oggi potremmo definire “multimediale” fatta di musica rock, teatro, poesia e immagini. Peccato che di quel tour non sia rimasto nemeno un video o film ufficiale perche abbiamo perso un importante patrimonio storico della cultura popolare.
La scelta della canzone é stata un vero incubo .... difficilissima! L’ho deciso a sorte, giuro!! Ed ecco a voi “The Carpet Crawlers”
Peter Gabriel : voce e flauto
Steve Hackett : chitarra
Tony Banks : tastiere
Mike Rutherford : basso e chitarra a 12 corde
Phil Collins : batteria, percussione, vibrafono e voce
una tavola imbandita con ogni ben di Dio, ma soprattutto, ben più importante per lui, una scala a chiocciola che sparisce in alto e che egli comincia subito a salire. In cima alla scala si trova un’enorme caverna circolare dove una folla variegata discute animatamente su quale delle 32 porte che si trovano tutt’intorno alle pareti conduca alla libertà, dato che solo una conduce fuori mentre le altre riportano inesorabilmente indietro. Nella folla Rael incontra Lilith, una vecchia cieca che promette
La trama
Rael è un teppista dei bassifondi di New York che una mattina, di ritorno da una delle sue scorribande notturne, viene colpito dalla visione di un agnello, un semplice ma incongruente agnello, sdraiato quasi a sbarrargli il cammino sul marciapiede di Broadway, tra i vapori che escono dalle grate degli impianti di riscaldamento. Mentre Rael fissa questo animale, una sorta di schermo solido su cui si proiettano immagini della vita di New York scende dal cielo e avanza verso di lui. Paralizzato dal terrore, egli non può fuggire finché lo schermo lo colpisce e al momento dell’urto egli sviene. Si riprende in uno strano mondo sotterraneo dove vivrà una fitta serie di avventure tra il mistico e il simbolico, imparando così a conoscere se stesso. Dapprima è in un comodo bozzolo che lo fa sentire calmo e felice, tanto che si addormenta tranquillamente. Si sveglia sofferente in una vasta caverna dove deve combattere contro una gabbia di roccia che muovendosi rapidamente lo stringe fin quasi a soffocarlo. Egli scorge fuori dalla prigione suo fratello John che però, nonostante le sue invocazioni di aiuto, lo abbandona, e quando ormai è convinto di morire la gabbia sparisce e Rael è libero. Giunge vagando a una strana fabbrica dove vengono assemblati esseri umani, ognuno con il suo bel futuro stampigliato come un marchio e tra i “prodotti finiti” pronti per la spedizione, insieme ad altri personaggi che hanno avuto un ruolo nella sua vita, egli può di nuovo scorgere il fratello. Questa visione di volti conosciuti fa riflettere Rael sul suo passato e sulle sue vicende di tutti i giorni. Avanzando in una direzione apparentemente obbligata, il ragazzo giunge a un lungo corridoio dove molte persone si muovono lentamente carponi in direzione di una grossa e pesante porta di legno posta all’estremità opposta a quella da cui è entrato. Egli è l’unico che può muoversi liberamente e porre domande a quegli strani esseri condannati a strisciare. Giunto alla porta la apre e dietro trova di portarlo in salvo grazie alla lieve brezza che soffia dalla porta giusta e che lei è in grado di cogliere grazie ai suoi sensi affinati da una vita vissuta al buio. Rael decide di fidarsi e si fa condurre in una stanza dove Lilith lo abbandona promettendogli che qualcuno verrà a prenderlo, però teme di essere caduto in trappola quando due globi luminosi entrano fluttuando a mezz’aria e sembrano volerlo aggredire. Terrorizzato, egli raccoglie delle pietre e manda i globi in frantumi, ma non appena questi si spezzano la volta crolla e per il protagonista sembra la fine. Trova però un passaggio tra le rocce e si salva ancora una volta. Giunge così in una meravigliosa sala con un’ampia piscina di acqua calda e pensa di aver trovato un po’ di riposo, vede invece tre incredibili figure avanzare nuotando. Sono le meravigliose Lamia, esseri metà serpente e metà splendida donna, con le quali ha un’estatica esperienza sessuale. Non appena mordono la sua carne però, le Lamia muoiono e Rael, sconvolto per la perdita, si nutre dei loro corpi. Lasciando la tragedia dietro di sé, il protagonista giunge a una strana colonia di grotteschi esseri deformi, gli Slippermen, che lo accolgono come uno di loro. Gli raccontano di essere tutti passati attraverso la stessa esperienza con le stesse Lamia, che si rigenerano ogni volta, e sono condannati per questo a passare la vita in una sfrenata e continua attività sessuale. Gli viene così svelata la tragica verità: anche lui è esattamente uguale agli altri e schiavo della stessa condanna, può però finalmente riunirsi al fratello, ridotto anch’egli a un informe ammasso di carne. Rael è sconfortato, ma dopo qualche tempo uno Slipperman gli rivela che se si ha il coraggio esiste una soluzione: si chiama castrazione. A praticarla è un medico pazzo che i fratelli dopo essersi consultati decidono di affrontare. Il dottor Dyper, dopo averli operati consegna loro un ciondolo contenente il “frutto del peccato” da usare in caso di necessità e grazie al suo intervento, avvertendolo però con un certo anticipo. Mentre i due discutono della nuova situazione, un enorme corvo scende dall’alto e ruba i prezioso contenitore dalle mani di Rael. Rael chiede aiuto a John, ma quest’ultimo non volendo rischiare il proprio carico, lo abbandona nuovamente al suo destino. Rael si lancia all’inseguimento del corvo in volo, solo per vederlo lasciar cadere il suo tesoro nelle tumultuose acque di un fiume sotterraneo. Mentre Rael scende una ripida parete per arrivare al fiume, ben deciso a riappropriarsi di ciò che è suo, sente delle grida di aiuto e vede il fratello dibattersi tra i flutti del fiume. Contemporaneamente scorge nella parete di roccia un’apertura che porta all’esterno, alla sua vecchia vita, che però si sta rapidamente chiudendo. Deve dunque decidere se fuggire salvando se stesso o salvare John e, pur disperato, volta le spalle alla finestra e si tuffa per salvare il fratello. La lotta con la corrente è estenuante, ma quando finalmente i due raggiungono la riva Rael si accorge di qualcosa di incredibile: John ha il suo stesso volto! E mentre lo fissa stupito, come guardandosi allo specchio, una nebbia violacea li avvolge entrambi e in essa i fratelli si dissolvono.
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