ANIMALI PAVIA - IL COMUNE METTE AL BANDO IL CIRCO E APPROVA IL REGOLAMENTO DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI
IL COMUNE METTE AL BANDO IL CIRCO (Libero) 24 gennaio 2008 Pavia -
Sarà vita sempre più dura a Pavia per chi maltratta o abbandona gli animali, ma anche per quei padroni che non raccolgono gli escrementi. Il regolamento approvato in settimana dal consiglio comunale (con sole quattro astensioni) prevede ammende molto severe per i trasgressori e definisce una serie ampia di attività in cui non possono impiegati questi esseri viventi. Il documento è stato presentato dall'assessore all'Ecologia, Pinuccia Balzamo (Verdi), un passato da attivista di Legambiente e commissario straordinario dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali). Il punto centrale del regolamento - spiega l'assessore - è il diritto degli animali alla dignità di esseri viventi. "Mi ha fatto molto piacere che su questo tema vi sia stata un'ampia convergenza tra maggioranza e opposizione". Anzi, nel recente consiglio abbiamo accolto emendamenti migliorativi presentati dal centrodestra. Pietro Trivi, consigliere comunale forzista, spiega che "si è trattato di un provvedimento necessario. In esso non si tutelano solo gli animali ma anche i cittadini e i luoghi storici della città, attraverso multe salate a chi non ripulisce dalle deiezioni". Con il regolamento sarà impedita sul suolo comunale la presenza di circhi con cavalli, leoni ed elefanti, così come l'esposizione di pesciolini rossi da mettere in palio nelle sagre e nelle lotterie con il lancio di palline da ping pong. Il testo del Comune si sofferma sulle modalità di detenzione degli animali in contrasto con la legge: sarà vietato lasciare cani e gatti senza acqua e cibo, in ambienti stretti, alla catena corta o in balia di vento e pioggia. Gli animali domestici non potranno più essere messi nè su terrazzi nè su balconi. Stop anche al taglio della coda e delle orecchie dei cani, salvo per motivi sanitari. Quanto ai collari, il regolamento specifica che ne è vietato l'impiego "con aculei interni, con dispositivi a scarica elettrica o che emettono segnali acustici o agiscon o con sostanze chimiche". Tra i presenti in aula ha destato qualche attimo di ilarità il cosiddetto "emendamento aragosta". L'articolo 37 sancisce, infatti, il divieto di "cucinare e/o bollire l'ittiofauna (pesci e molluschi) e/o i crostacei che devono essere uccisi immediatamente prima di essere cucinati". L'ovvia conseguenza per i cuochi dei ristoranti pavesi o gli chef domestici sarà il divieto di gettare le aragoste vive nell'acqua bollente. Ma se il prelibato crostaceo non abbonda sulle tavole locali, resta da chiedersi come ci si dovrà comportare con le cozze e i molluschi che vengono cucinati vivi. Altri particolari della decisione della Balzamo sono il divieto di tenere, per qualsiasi scopo, animali colorati o di utilizzare acquari sferici o comunque con pareti curve e trasparenti. Con il regolamento è infine istituito un vero e proprio ufficio per la tutela degli animali, che avrà un referente e terrà i rapporti con le istituzioni locali e gli enti sanitari. E le ammende per i trasgressori? Dai 150 ai quindicimila euro per i maltrattamenti e dai mille ai diecimila per gli abbandoni.
FILIPPO CAVAZZA
FONTE www.luigiboschi.it/?q=node/8935
IL COMUNE DI PAVIA APPROVA UN REGOLAMENTO INNOVATIVO A TUTELA DEGLI ANIMALI REDATTO CON L'AIUTO DELL'ENPA
Il Consiglio Comunale di Pavia ha approvato quasi all’unanimità un regolamento per la tutela degli animali che impone regole più severe per la loro salvaguardia ma soprattutto sancisce il loro diritto alla dignità di esseri viventi. Viene istituito anche un ufficio per la tutela degli animali con un proprio referente che potrà tenere i contatti con le istituzioni locali e gli enti sanitari. Tale regolamento, redatto con il determinante supporto della locale Sezione provinciale dell’Enpa, trae spunto dal recente ordinamento statale che ha inasprito le pene per chi maltratta gli animali e prevede pene pecuniarie comprese tra i 150 e 15mila euro. Tra le disposizioni generali c’è l’obbligo per i proprietari di adottare ogni precauzione per impedire la fuga degli animali e tutelare le persone da eventuali aggressioni. L’abbandono sarà punito con multe varianti tra mille e 10mila euro, sarà inoltre proibito detenere animali senza acqua o cibo, tenerli in spazi angusti o attaccati a catene corte. Vietato altresì tenerli su terrazzi, balconi o comunque alle intemperie e tagliare loro coda e orecchie se non per motivi sanitari. Non sarà permesso alimentare animali con altri animali vivi, come accade con i topi dati in pasto ai serpenti. Sui mezzi pubblici potranno viaggiare animali di affezione tutelando, però, gli altri passeggeri. I cani per esempio, oltre al guinzaglio, dovranno portare anche la museruola. E’ scattato, inoltre, il divieto assoluto di offrire a qualsiasi titolo animali in premio o in omaggio in occasione di sagre, feste, lotterie, sottoscrizioni, esposizioni in parchi di divertimento e simili. Il regolamento prevede, tra l’altro, anche il divieto di bollire vivi pesci, molluschi e crostacei che devono essere uccisi prima. Questo comporterà anche un cambio di abitudini culinarie, l’aragosta, per esempio, non potrà essere cucinata secondo tradizione, cioè gettata viva nell’acqua bollente. Questo regolamento è particolarmente interessante grazie ad alcune norme altamente innovative. (24 gennaio)
FONTE www.enpa.it/it/primo_piano/primo_piano.asp?RECORD_KEY
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